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Fiasconaro, da 40 anni un record ancora imbattuto

Quarant'anni e non li dimostra. Marcello Fiasconaro, classe 1949, ex atleta sudafricano di sangue italiano (il padre era siciliano di Castelbuono sulle Madonie) quel 27 giugno 1973 non potrà mai dimenticarlo.

Fu la pista dell'Arena di Milano a incoronare quel giorno recordman mondiale degli 800 metri quel simpatico capellone dai baffetti alla mongola, piovuto in Italia quasi per caso, dopo una segnalazione dell'ex discobolo Carmelo Rado alla FIDAL, che amava correre con una maglietta bianca a strisce orizzontali verdi, che tradiva chiaramente la sua provenienza dal mondo del rugby. Sino ad allora, per lui, un argento individuale nei 400 e un bronzo a squadre nella staffetta agli europei di Helsinki nel 1971, e il primato mondiale indoor dei 400 nel 1972. Ma quella sera a Milano, bisognava battere il temibile cecoslovaccho Josef Plachy, bisognava correre come non aveva mai fatto, bisognava entrare nella storia. E “March” lo fece. Una corsa folle, tirata al massimo dal primo all'ultimo metro, e alla fine fu record mondiale in 1'43”7. Ci vollero tre anni per spodestarlo dal trono e ci riuscì solamente il mitico cubano Alberto Juantorena all'Olimpiade di Montreal '76. In Italia, sono passati 40 anni e nessuno è ancora riuscito a fare meglio di lui.

Ma la FIDAL dimostra di non essersi dimenticata di Marcello e di quella notte rimasta scolpita negli occhi e nel cuore degli appassionati di atletica e non solo. E' stato lui, infatti, l'ospite d'onore alla presentazione dei Campionati assoluti in programma proprio all'Arena di Milano il prossimo fine luglio. Per un giorno, simbolicamente, è tornato a tagliare quel traguardo, stavolta in borghese e sicuramente con diversi anni e qualche chilo in più. Ma nella memoria di tutti, ci sarà sempre posto per quel dinoccolato “pennellone” un po' naif che, dopo essere stato perseguitato da infortuni al tendine e microfratture al piede, prima di ritornare in Sudafrica, riuscì anche a ritagliarsi un nuovo spazio nel rugby, con la Concordia Milano. Personaggio d'altri tempi, Fiasconaro ha sempre saputo cancellare con la sua simpatia e l'odio per ogni formalismo i dubbi sulla sua “italianità”. Anche se ottenuto solo nel 2009, più che giusto, quindi, e condivisibile, il riconoscimento di Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.

  

  

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