Chiaroscuro inglese
- Mercoledì, 01 Aprile 2015 09:19
- Fabio Camillacci
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Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani. La formazione dell’Italia campione del mondo in Spagna nel 1982, l’ho recitata a memoria nello scriverla in questo inizio di articolo.
Oggi voi ricordate a memoria la formazione della Nazionale di calcio? Io no. Anche perché adesso, tra oriundi e nuove leve mediocri, non ci si capisce più niente. L’altra sera contro l’Inghilterra in amichevole a Torino, il ct Antonio Conte ha schierato: Buffon, Ranocchia, Bonucci, Chiellini, Florenzi, Parolo, Valdifiori, Soriano, Darmian, Pellè, Eder. Nella ripresa, con la consueta girandola delle sostituzioni sono entrati: l’oriundo argentino Vasquez, Moretti, Abate, Verratti, Antonelli e Immobile. Con tutto il rispetto per gli azzurri del presente, sono veramente lontani i tempi di Totti, Del Piero, Baggio, Vieri, Toni, Cannavaro e potremmo proseguire a lungo senza bisogno di scomodare i già citati “mostri sacri” dell’82. Ma, questo passa il convento oggi e il commissario tecnico non può che adeguarsi. Anzi, bisogna ammettere che Conte osserva molto, studia e concede opportunità a tutti quelli che se lo meritano. Purtroppo, però, questo è attualmente il livello del calcio de’ noantri. Accontentiamoci e tifiamo Italia più che mai.
La partita contro i “maestri” britannici. Allo Juventus Stadium è calda l’accoglienza riservata all’ex tecnico juventino Conte dai tifosi della Vecchia Signora presenti sugli spalti. Conte dopo i recenti screzi verbali e virtuali con la dirigenza bianconera, voleva un’accoglienza calorosa e così è stato. “Tornare allo Stadium per me è stata un’emozione fortissima”, dirà al termine il ct azzurro. Dunque, la farsa del presunto grave infortunio a Marchisio sembra già alle spalle, anche se la farsa rimane e non può essere dimenticata. Il campo invece non offre un grande spettacolo. Nel primo tempo, dopo una traversa di Rooney segna Pellè, che conosce bene il calcio inglese visto che milita nel Southampton. Pareggia Towsend a pochi minuti dal termine. E così c’è già chi parla di Italia malata di “pareggite”: 2-2 in Bulgaria per le qualificazioni ai prossimi Europei e ora 1-1 in amichevole contro l’Inghilterra.
Il ct tra presente e futuro. Conte però è ottimista e dice: “Stiamo lavorando bene e siamo sulla strada giusta”. Se lo dice lui ci crediamo e ci fidiamo. Antonio Conte è un grande allenatore e forse la Nazionale comincia a stargli stretta. Il suo matrimonio con la Figc, per una serie di fattori interni ed esterni, potrebbe entrare presto in crisi. Conte ama lavorare quotidianamente, le squadre di club gli mancano; eccome se gli mancano. Roma, Milan e tante altre società lo corteggiano sperando che il matrimonio Conte - Federcalcio passi presto dalla crisi al divorzio.
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