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14 luglio: la presa di Francia

La tappa più attesa da tutti gli amanti del Tour è quella del 14 luglio. Da sempre, gli organizzatori della corsa riservano, all’anniversario della presa della Bastiglia, una tappa piena di insidie per entusiasmare i tanti tifosi.

Quest’anno  il programma prevedeva il primo vero arrivo in salita e sette gran premi della montagna. L’arrivo era piazzato a La Planche Des Belles Filles, nella tappa domenicale Vincenzo Nibali ha lasciato la maglia a Tony Gallopin per non spremere troppo i suoi gregari. Nelle prime battute della decima frazione  riesce a sganciarsi Michal Kwiatkowski che nel gruppetto ritrova Tony Martin, l’eroe della domenica e suo compagno di squadra. La presenza dei due Omega costringe a lavorare gli Astana che tengono sempre la fuga a pochi minuti, nelle prime battute il Tour perde un altro protagonista: Alberto Contador.

 

Lo spagnolo cade male, chiede l’intervento del medico che riesce a metterlo in sella. Alberto riparte, soffre e si vede, cerca di rimontare sul gruppo che si allontana sempre di più. Dopo aver pedalato per circa trenta minuti si arrende. Nel dopo gara viene comunicato l’entità dell’infortunio di Contador: frattura della tibia. Solo un ciclista avrebbe potuto sopportare tanto. Nibali è l’ultimo superstite dei favoriti del Tour, le cadute di Chris Froome e Contador rischiano di non esaltare le prestazioni del campione italiano che sta regalando un sogno ad un paese in cui le delusioni sono di gran lunga superiori alle gioie.

 

Lo Squalo controlla la tappa e sulla salita finale scatena Michele Scarponi, il suo miglior gregario. In testa Kwiatkowski, il più pericoloso per la classifica,  viene staccato da Joaquim Rodriguez, ma Nibali vuole dimostrare di essere un campione, il Tour lo vuole dominare e a meno di 3 km dall’arrivo scatta. Nessuno riesce a stargli dietro anche se cercano di contenerlo. Il Siciliano impone un ritmo assurdo e riesce a recuperare  anche su Rodriguez che cerca un accordo per la tappa. Niente da fare: altro scatto di Nibali sotto il triangolino dell’ultimo km che vale la vittoria di giornata e la riconquista della maglia gialla.

 

Oggi Nibali e Contador hanno dimostrato la vera essenza del ciclismo, in fondo per usare le parole di Ivan Basso: “La bicicletta insegna cos'è la fatica, cosa significa salire e scendere....non solo dalle montagne, ma anche nelle fortune e nei dispiaceri... insegna a vivere. Il ciclismo è un lungo viaggio alla ricerca di se stessi”.

 

 

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