Giallo italiano
- Venerdì, 11 Luglio 2014 14:23
- Mario Bocchetti
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Il Tour ha un padrone, o almeno questo è quello che speriamo noi italiani! Prima del Giro di Francia, gli amanti delle due ruote speravano nelle grandi sfide tra il vecchio leone Alberto Contador, e i terribili giovani Chris Froome e Vincenzo Nibali.
Lo Squalo dello stretto già dalla seconda tappa mette tutti in fila: a 1800 m dal traguardo di Sheffield scatta, riesce a staccare il drappello dei migliori, conquistando tappa e maglia. L’Astana è una squadra costruita per vincere, gli altri componenti riescono a proteggere la loro Stella nelle due tappe seguenti, i più scettici aspettano la frazione più strana, la tappa che sembra una classica: si arriva ad Aremberg, proprio come alla Parigi-Roubaix, i 7 tratti di pavé fanno tremare i big, tutti sono convinti che Peter Sagan e Fabian Cancellara possano vestirsi di giallo a fine giornata. La tappa vede la classica fuga da lontano, tra i primi c’è Jakob Fuglsang, un luogotenente di Nibali.
Sulla carta Froome è il peggiore tra i tre aspiranti al titolo sul pavé, ma la pioggia e la sfortuna si accaniscono sull’inglese che dopo la terza caduta in una sola giornata decide di ritirarsi. Il pubblico attende con ansia il pavé, la fuga viene subito risucchiata dal gruppo dei migliori, Contador lo inizia con una posizione sulla bici più alta per assorbire meglio le vibrazioni: prime avvisaglie di scarso feeling con le strade di Arenberg. Lo squalo sente l’odore del sangue. L’Astana inizia un gran forcing per mettere più secondi possibili tra Nibali e Contador che si stacca progressivamente. A 12 km dall’arrivo Vincenzo scatena i due scudieri Lieuwe Westra e Fuglsang, dimenticando che nel gruppo dei migliori c’è ancora Cancellara. L’attacco è deciso, Nibali sembra un olandese e man mano stacca tutti, gli resistono solo Lars Boom e i suoi gregari. A meno 9 si stacca l’infaticabile Westra e Boom parte in contropiede, i due Astana pensano solo a guadagnare su Contador.
Alla fine della tappa gli amanti del ciclismo applaudono il dominatore del Tour. 16 anni fa l’ultima maglia gialla in Italia la portò un Pirata, molti suppongono che aver preso subito la maglia nella prima settimana possa essere un suicidio tattico visto che la squadra è costretta a lavorare di più, e anche la stessa condizione di Nibali potrebbe calare con l’arrivo della terza settimana. Non ci resta che aspettare le prime salite per assistere alla vera sfida con Contador, sperando solo che Nibali non ripeta gli errori dell’ultima Vuelta.
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