Ripartenza immediata
- Venerdì, 18 Settembre 2020 21:06
- Raffaele Ciccarelli
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Quello che sta per iniziare è il campionato di Serie A n. 119 della storia, il più anomalo di sempre per tanti fattori, tutti riconducibili alla ormai ben nota situazione pandemica che ci troviamo a vivere. Il torneo appena concluso ha rappresentato un assaggio di ciò, l’unico modo che si è trovato per chiudere sul campo una stagione interrotta a metà, questo che inizia partirà in questa situazione, senza pubblico e a ritmi serrati. Il punto nodale è rappresentato dal pochissimo tempo che è intercorso dalla fine della stagione precedente e l’inizio di questa, con tempi ristretti che finiranno per incidere sulla preparazione delle squadre. Esaurite le problematiche generali che presenterà questa nuova stagione, entriamo nel dettaglio della competizione, e qui il quesito è sempre lo stesso: chi fermerà la Juventus?
Prima di affrontare il discorso che riguarda i bianconeri, vorrei partire proprio dall’analisi di queste pretendenti, considerando il fatto che l’esiguo tempo a disposizione ha di fatto “congelato” i valori espressi lo scorso campionato, per cui è sicuramente l’Inter la candidata numero uno a insidiare il trono bianconero. Risolte le paturnie di Antonio Conte, la cui permanenza garantisce almeno la continuità del progetto tecnico, i nerazzurri si sono rinforzati con Achraf Hakimi, in attesa di poter inserire nel motore l’esperienza di Arturo Vidal e capire le idee di Conte per risolvere il rebus Christian Eriksen. Subito dopo i nerazzurri, e sulla stessa linea di partenza, troviamo Lazio e Atalanta. Per i romani la garanzia resta l’impianto di gioco collaudato, che a sua volta potrebbe rappresentare un “limite da usura”, ma qui ci sarà l’abilità di Simone Inzaghi a motivare il gruppo. Per i bergamaschi vale un po’ lo stesso discorso, l’ottima Champions League disputata, e la nuova avventura europea che va a iniziare, dovrebbe garantire il pieno a quel serbatoio di entusiasmo che resta il principale punto di forza della compagine di Gian Piero Gasperini.
Viste le pretendenti, veniamo alla Juventus. Nella “Real Casa”, dopo solo un anno, si è deciso di partire con una nuova rivoluzione, giubilato Maurizio Sarri si è affidata la panchina ad Andrea Pirlo, che mai ha allenato. Non sappiamo se questa sorta di esperimento avrà successo, nel qual caso potremo parlare di vera rivoluzione culturale, certo è che, al solito, in casa bianconera alla fine sarà la solita pletora di campioni che ne compongono l’organico a fare la differenza, con Pirlo che ci si augura possa dispensare dalla panchina le stesse perle che regalava in campo. L’organico resta in assoluto il migliore, il senso di appagamento che potrebbe prendere chi ha la pancia piena dovrebbe essere bilanciato dalla bulimia di Cristiano Ronaldo e dalla voglia dei nuovi, Arthur e Dejan Kulusevski, ma anche Edin Dzeko, che sembra in arrivo, spalla tecnica ideale per il portoghese, o di Luis Suarez, che renderebbe il piatto da ricco sontuoso, sulla strada della conquista del Decimo, ma soprattutto per arrivare a quella “Coppa dalle Grandi Orecchie” che ormai è una vera ossessione.
Subito dopo queste squadre è d’obbligo inserire il Milan, proprio sulla scorta di quanto bene ha fatto nel finale dello scorso campionato. Riconfermato Stefano Pioli, con Zlatan Ibrahimovic ancora a dispensare carisma alla nidiata di giovani, arricchita dall’arrivo di Sandro Tonali, i rossoneri sembrano avviati verso un nuovo rinascimento, che significa, zona-Champions, habitat naturale, in passato, dei milanisti. A seguire, questo gruppo di squadre di vertice può essere chiuso da Roma e Napoli: i giallorossi hanno ringiovanito la difesa con l’arrivo di Marash Kumbulla, ma è soprattutto dalla nuova proprietà americana che si aspettano certezze. In casa azzurra parte dall’inizio Gennaro Gattuso, il solo arrivo di Victor Osimhen, tra l’altro da collaudare in Italia, ci pare poco, anche perché molto, e di importante, sembra in uscita (Kalidou Koulibaly, Arkadiusz Milik).
Dopo queste potremmo trovare quelle squadre che si dovrebbero confermare ad alto livello, e anche qualcosa in più (Sassuolo, Verona, magari pure il Bologna), seguite da quelle che dovrebbero far soffrire di meno i propri tifosi (Cagliari, Genoa, Parma, Sampdoria, Torino, Udinese), ma starei attento alle squadre che sembrano designate alla lotta per non retrocedere, Benevento, Crotone e la novità Spezia partiranno agguerrite per giocarsi la permanenza. Al campo le ardue sentenze.
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