Caccia al sogno
- Lunedì, 16 Settembre 2019 15:10
- Raffaele Ciccarelli
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Potrebbe essere considerata quasi pleonastica la cerimonia del sorteggio per la formulazione dei gironi di una competizione quale la Champions League, che vede il suo picco di interesse salire a livelli vertiginosi veramente nella sua seconda fase, quando l’organico delle trentadue partecipanti sarà ridotto della metà.
Questo perché ormai per i valori tecnici ed economici le squadre che arrivano alla fase a eliminazione diretta sono sempre le stesse, o quasi.
È ovvio che quanto scritto è soprattutto una provocazione, perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo e il cimentarsi nei gironi, anche se contro giganti quasi insuperabili, rappresenta sempre un fascino e un’emozione impagabile per chi la vive. Dopo l’en plein inglese dell’anno scorso, con Liverpool e Chelsea a stringere Champions e Europa League, la sfida riparte agguerrita anche quest’anno, con i soliti noti a puntare al trono dei Reds.
Le italiane saranno quattro, come dovuto per i nuovi criteri di ammissione, inutile dire che in pole position parte la solita Juventus, che ormai di questa competizione ha fatto un vero e proprio cruccio, tanto da incentrare tutta la sua programmazione nel cercare di vincerla, considerando la facilità con cui si impone nell’orto di casa. Girone medio quello di Cristiano Ronaldo e compagni, agli habitué, ormai, dell’Atletico Madrid si aggiungono i tedeschi del Bayer Leverkusen e i russi della Lokomotiv Mosca, avversari seri ma non trascendentali sulla via della seconda fase, esordio al “Wanda Metropolitano” contro i ragazzi del “Cholo” Simeone.
Vecchi “amici” anche per il Napoli, che all’esordio al San Paolo si troverà di fronte i campioni in carica del Liverpool, usciti sconfitti l’anno scorso, l’anno della vittoria della squadra di Klopp, precedente benaugurante in ottica promozione, anche perché oggettivamente Salisburgo e Genk non ci sembrano avversari da far tremare i polsi.
Molto più complicata la situazione dell’Inter, per i nerazzurri di Conte il confine tra flop e trionfo sarà difeso da Slavia Praga, Borussia Dortmund e, soprattutto Barcellona. L’esordio sarà con i cechi, ma la strada sarà molto complicata. Più agevole, in fondo, il compito dell’Atalanta, considerando che la società bergamasca è all’esordio assoluto in questa competizione. È vero che dovranno affrontare la squadra monstre di Pep Guardiola, il Manchester City, ma Shakhtar Donetsk e Dinamo Zagabria ci sembrano decisamente abbordabili per la truppa di Gasperini, che potrebbe raggiungere una insperata seconda fase alla prima partecipazione.
Il resto dei gironi ci sembra abbastanza scontato con favorite d’obbligo e possibili outsider, quello più equilibrato, paradossalmente, può essere quello ritenuto in partenza più debole, perché si fa certo fatica ad individuare una favorita di partenza tra Zenit S. Pietroburgo, Lione, Lipsia e Benfica, al di là di antichi, e vetusti, lignaggi.
Oltre alla coppa più nobile, parte l’avventura anche di quella meno consacrata, l’Europa League, ma ormai importante anch’essa, per visibilità e introiti che garantisce. Anche qui le favorite d’obbligo sono spagnole e inglesi, perso il Torino nei preliminari, eliminato dal Wolverhampton, sarà Roma nella sua interezza, con giallorossi e Lazio, a rappresentare l’Italia. Per entrambe gironi abbastanza abbordabili, in casa contro i turchi del Basaksehir l’esordio dei primi, in casa dei romeni del Cluj quello dei secondi.
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