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Old England in Europe

Si è chiusa con una precisa connotazione geografica la fase a gironi della Champions League, quella di un'Inghilterra dominante sul resto d'Europa.

Ad un iniziale contingente di prim'ordine formato da Chelsea, Liverpool, Manchester City e Tottenham, i britannici hanno potuto aggiungere anche il Manchester United di José Mourinho, grazie alla wild card ottenuto in seguito alla vittoria dell'Europa League la scorsa stagione.

Grandi nomi, quindi, e tutti promossi agli ottavi, unica nazione ad avere conservato per intero il suo contingente, segno evidente del potere economico che in questo momento si possono permettere in Premier League e che segna un solco con le altre nazioni, anche top level. È, probabilmente, più di un segnale del ritorno al dominio dei club inglesi a rinverdire i fasti degli Anni Ottanta, prima che l'Italia, la Germania e ora la Spagna si impadronissero del palcoscenico.

Facile la conta delle altre rimaste, salta all'occhio il ridimensionamento dei tedeschi, presenti con il solo, e solito, Bayern Monaco, anche la Francia mantiene solamente il Paris St. Germain, a sorpresa troviamo rappresentate Svizzera (Basilea), Turchia (Besiktas) e Ucraina (Shakhtar Donetsk), la Spagna vede retrocedere il solo Atletico Madrid (avanti Barcellona, Real Madrid e Siviglia), l'Italia il solo Napoli, con Juventus e Roma che approdano quasi tranquillamente agli ottavi, nonostante i cattivi presagi di inizio stagione.

I giallorossi, forse, sono stati la vera sorpresa, sorteggiati in un girone difficile con Chelsea, Atletico Madrid e Qarabag, con delle ottime prestazioni sono riusciti a mettere tutti in fila arrivando primi. Al netto delle sfide con il Barcellona, al momento ancora fuori portata, sostanzialmente tranquilla anche la qualificazione dei bianconeri, che si sono dovuti guardare solo dallo Sporting e senza problemi con l'Olympiakos. Molto di suo, invece, ci ha messo il Napoli per farsi eliminare, perché non considerando il City, Shakhtar e Feyenoord dovevano essere superate di slancio, invece la squadra di Sarri ha compromesso tutto già nella prima partita andando a perdere in Ucraina, rendendo vano qualsiasi sforzo di ribaltare la situazione e dovendosi accontentare della retrocessione in Europa League.

Il sorteggio, ora proporrà il pericolo inglese per la Juventus, oltre alla possibilità di poter prendere il Paris St Germain, con l'unica squadra abbordabile nel Besiktas e con il problema del ritorno in casa, tutto questo grazie ad un secondo posto che però, francamente, non si poteva evitare. Maggiori chance regala il primo posto della squadra di Di Francesco, per lei i pericoli sono rappresentati da Bayern Monaco e Real Madrid, ma le altre quattro sono decisamente alla portata (Basilea, Porto, Shakhtar e Siviglia), e avrà sempre il ritorno in casa. Occorrerà, come sempre tanta fortuna, sperando che il nostro, esiguo ma qualificato, contingente riesca ad impedire la marea montante del calcio britannico, evitando una brexit al contrario.

 

 

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