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Grazie, ragazze!

Chiunque segua lo sport, sia in qualche modo legato a questo mondo, da praticante, addetto ai lavori o semplice appassionato, conosce benissimo qual è tra vittoria e sconfitta, tra gioia e dolore, da che linea sottile, a volte impalpabile, sia composto il confine tra questi due mondi.

Quale che sia il risultato, però una cosa deve essere sempre all’altezza della situazione: l’impegno l’applicazione, la consapevolezza coscienziosa di avere messo tutto se stessi per raggiungere il risultato, anche se poi esso non è venuto. Certo, vedere sfumare l’obiettivo della vittoria dopo aver tanto lottato, non aver vinto, lascia un senso di incompiutezza, ma mai di vuoto quando l’impegno è stato massimo. Quest’anno il nostro Paese era investito dell’onore e dell’onere di organizzare i Mondiali di Volley Femminile, con conseguente aumento della responsabilità per le nostre pallavoliste.

Viaggiando per i palazzetti lungo tutta la penisola, le ragazze scelte dal CT Marco Bonitta si sono fatte onore, battagliando con i giganti di questa disciplina. Ben presto i nomi delle più note Paola Cardullo, Francesca Piccinini, Antonella Del Core sono stati associati a quelle delle giovani promesse, Noemi Signorile, Valentina Diouf, Cristina Chirichella, e hanno conquistato il pubblico a suon di schiacciate vincenti. C’erano dei giganti che apparivano imbattibili, ma le Azzurre hanno combattuto con onore contro tutte, superando anche il Brasile, in un crescendo che, accostando il volley al calcio, faceva ricordare quello vittorioso dei “figli di Bearzot” a Spagna 82. I sogni si sono spenti davanti alla “Muraglia Cinese” che ha fermato la corsa delle ragazze di Bonitta in semifinale, trasformando il sogno nella delusione paragonabile a quella degli azzurri di Vicini a Italia 90. La nuova sfida con il Brasile per il terzo posto vedeva le azzurre combattive ma un po’ svuotate, alla fine hanno prevalso le cariocas. Resta la grande impresa, restano le lacrime finali che non sono state di gioia, ma resta anche l’applauso di tutta la penisola per delle giovani che hanno mostrato il carattere e la sportività che sempre vorremmo vedere in una tenzone sportiva.

 

 

 

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